16 Agosto 1971

La carriera

Il Cavallo

Orbello

Il cavallo al suo secondo palio non dava grandi aspettative rispetto ad alcuni soggetti ritenuti più forti e per alcuni problemi che presentava nei garetti, anche se era ritenuto forte alla distanza.

Il Fantino

Eletto Alessandri detto Bazza

La scelta del fantino cadde di nuovo su Bazza con il quale si era creato un buon rapporto e che garantiva una certa affidabilità anche se ormai in là con gli anni e comunque in relazione al cavallo toccato in sorte non sarebbe stato possibile trovare di meglio. Fu questa l’ultima delle sei vittorie riportate in trentasette partecipazioni. Memorabile è il suo intervento in occasione della cena della vittoria: “dimo che è ita bene”.

La Dirigenza

Questa volta, avendo vinto l’ultimo palio corso, non essendoci grandi aspettative riguardo al cavallo e la grande considerazione di Topolone assegnato alla Torre, la dirigenza impostò il palio su questa contrada che fu neutralizzata dagli avversari che non avevano considerato il nostro fantino. Bazza giunto al secondo Casato in quarta posizione dietro alla Torre, intuendo situazione spinse a fondo Orbello che a S. Martino aveva già recuperato molte lunghezze riuscendo persino a girare in testa molto largo per cui fu ripassato dalla Tartuca. Il momento decisivo fu l’ultimo Casato affrontato in modo magistrale che gli consentì di prendere l’interno e bruciare l’avversario al bandierino. Così la Giraffa ottenne la terza vittoria in quattro anni con la solita dirigenza.

La Comparsa

Il Drappellone

Il palio di Renato Guttuso è considerato uno dei più apprezzati fra quelli realizzati dai grandi artisti internazionali. “Una folla festante e multicolore, vociante e sorridente, contrassegnata dallo sventolio sfavillante di dieci piccole bandiere invade lo spazio verticale del drappellone. L’intersecarsi asfissiante di braccia, mani sollevate, volti reali e umani autoctoni, il profilo di un ragazzo con la faccia rugosa e riflessiva di un anziano. In basso irrompe una testa di cavallo protesa nella corsa, l’occhio arrossato per l’estremo sforzo. In alto sopra il profilo di Siena il volto evanescente della Vergine Assunta”.

Il Numero Unico

“Il palio di Guttuso capolavoro bianco rosso”. Formato tradizionale con in copertina una serigrafia di Tambus che fissa l’attimo del sorpasso al bandierino. Poi come sempre carrellata sui protagonisti, la corsa il giubilo, vignette, caricature, personaggi presenti e passati, ricordi, commenti, aneddoti e il racconto del sindaco Barzanti riguardo all’affidamento dell’incarico a Guttuso per la pittura del palio.

Il Giubilo