3 Luglio 1997

La carriera

Il Cavallo

Lobis Andrea
Penna Bianca

Il 29 Giugno quando Avio Tanganelli lo portò in Giraffa era considerato il quinto cavallo di piazza, famoso è rimasto il cazzotto sul tavolo dell’allora capitano Fabio Caselli. Fondamentale il lavoro di Fabio e di Francesco Fusi, mangino, che permisero di montare Il Pesse dopo un’estenuante trattativa telefonica, nonostante il cavallo avesse dei problemi agli zoccoli. Dopo l’ottimo lavoro della Stalla, il cavallo riuscì a dare il meglio di sé in una corsa da protagonista: partito primo e arrivato primo.

Il Fantino

Giuseppe Pes detto Il Pesse

Sardo di famiglia, ma nato ad Asciano e cresciuto nella scuderia di Aceto. Quando venne da noi aveva già vinto diversi palii ed era uno dei Big più rinomati e nella Giraffa questa era una novità assoluta. È pensiero comune che se su Penna Bianca si fosse montato qualcun altro, molto probabilmente il risultato sarebbe stato diverso. Era un misto ben bilanciato di tecnica e carattere, mezzo Bastiano e mezzo Cianchino, e racchiudeva l’essenza dei migliori fantini anni ’90.

La Dirigenza

Capitano Fabio Caselli e mangini Francesco Fusi, Pietro Bazzani e Massimiliano Senesi. Per Fabio fu una doppia soddisfazione perché dal 1991 che era capitano, gli erano toccate sempre delle brenne o cavalli a fine carriera. Forte di un cavallo appetibile, riscosse a modo suo tutti quei rapporti che negli anni si era costruito con correttezza e dedizione alla causa, che lo ripagarono nel migliore dei modi. Lo splendido lavoro dello staff permise al Pesse di svolgere il suo lavoro nel migliore dei modi e giungere al successo.

Priore Vittorio Mazzoni della Stella e i vicari Annalisa Tognazzi Neri, Alessandro Giusti e Paolo Brogi. Nonostante le cariche istituzionali ricoperte, Vittorio era un personaggio eclettico e fuori dalle righe che, a differenza di alcune figure più impostate, portò una ventata di freschezza nella dirigenza. Il grande lavoro di gruppo permise alla Giraffa di rimanere molto coesa e unita, mentre il peso della contrada nel campo cresceva di giorno in giorno.

La Comparsa

Composizione dei Figuranti

  • Tamburino – Andrea Giorgi
  • Alfieri – Luca Maffei e Michele Selvolini
  • Duce – Duccio Flamini
  • Uomini d’arme – Gianni Di Clemente e Alessio Dominici
  • Paggio Maggiore – Marco Fiaschi
  • Paggi porta insegne -Marco Caratelli e Raffaele Rossi
  • Palafreniere – Tommaso Fabbri
  • Soprallasso – Franco Fanetti
  • Barbaresco – Fabio Giani
  • Capo popolo – Giovanni Lombardini
  • Popolo – Riccardo Lazzi, Marco Corsini, Marco Lorenzoni, Simone Casini, Niccolò Bindi e Luca Tognazzi

Il racconto

Massimiliano Senesi

Dopo l’estenuante trattativa portata avanti per montare il Pesse il 29 Giugno, finalmente Beppino dette l’ok allo staff Palio per venire a montare in Giraffa. Per la prima volta la Giraffa montava uno dei meglio 2 fantini allora disponibili per la piazza e, nella stanzina dove la trattativa fu portata avanti, quando arrivò l’ufficialità del Pesse, Capitano e Mangini iniziarono a saltare mentre si abbracciavano in un bambinesco girotondo. L’euforia era davvero alle stelle.
Il 2 di Luglio piovve e lo staff decise di portare il cavallo a galoppare a Rapolano terme per prepararlo al giorno dopo. Dopo la galoppata il Pesse scese da cavallo con un sorriso a 32 denti ed esclamò: “questo cavallo è un treno”. Vi lasciamo immaginare il resto della scena.

Il Drappellone

Opera del pittore, scrittore e poeta Emilio Tadini.

Il Numero Unico

I volumi del 1997 hanno segnato un punto di svolta nell’editoria contradaiola nel dopo guerra: per la prima volta il numero unico avrebbe dovuto raccontare un Cappotto, cosa assolutamente impensabile nel Palio moderno, almeno fino a quando la Giraffa ha vinto entrambe le Carriere dell’anno. L’idea del titolo è stata di Stefano Carapelli, mentre Gigi Lusini ha liberamente collaborato alla parte fotografica ed alla grafica assieme alla compianta Rossella Ugolini. Sotto la regia di Raffaello Ginanneschi, i tre volumi “Realtà”, “Sogno” e “Storia”, raccontano rispettivamente le due corse, il popolo e la storia della Giraffa.

Il Giubilo