Ricostruire una storia di 100 anni non è facile, ciò comporterebbe un lungo lavoro di ricerca paziente che impegnerebbe colui che volesse realizzare qualcosa di concreto per almeno un biennio e forse di più. Dovrebbe leggersi verbali, delibere e documenti, che partendo da quella data contribuirebbero a ricostruire il mosaico di una storia fatta di date, di numeri, di statuti ; ma senza dare ad essa quella linfa vitale, quella emotività, quella passione che detta storia necessiterebbe di avere.
Si avrebbe in conclusione un quadro scialbo, una tabella di marcia numerica che nulla ha in comune con le iniziative che lo spirito umano ha saputo creare nel tempo con amore, per un qualche cosa che sta al di sopra dei valori venali che spesso sono la più brutta espressione dell’uomo stesso.
Per raccontare la storia della « Società della Giraffa » sarebbe necessaria la presenza di coloro che nei vari periodi precedenti la nostra generazione la vissero dal vivo. Per questo io mi limiterò a ricostruire i primi anni del nostro sodalizio centrando lo scritto su quel personaggio che a parer mio fu l’ideatore e l’animatore della « Società della Giraffa » (sorta nel lontano ‘uglio del 1872) : LUIGI BRUTTINI.
Mettere a fuoco un personaggio che non ha lasciato di sé ne una foto, ne un ritratto descrittivo è impresa difficile, comunque cercherò di immaginare questo nostro antenato con maggiore accostamento possibile.
Luigi Bruttini doveva certamente essere uno sviscerato innamorato della nostra contrada se si pensa che egli figura fin dal 1865 nei verbali di contrada come contradaiolo attivo e che percorse tutta la trafila gerarchica fino a divenire priore (1873) carica che ricoprì per oltre un decennio. Ma riprendiamo il filo del discorso intrapreso e torniamo al giorno tanto importante che iniziò il centenario che stiamo festeggiando.